« Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.»

(Il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani. 10 dicembre 1948)

lunedì 28 settembre 2015

INSEGNIAMO L'ITALIANO AI MIGRANTI

Una massa di persone si sta muovendo da paesi in guerra o da luoghi in cui è difficile avere un tenore di vita soddisfacente.



Questo esodo non è però un fatto improvviso ne inaspettato, è da quando sono bambino che sento parlare di povertà nei paesi africani, di lotta alla fame e di guerre. Purtroppo è mancata la volontà e la forza di incidere profondamente su questi fenomeni nei paesi di origine.

In effetti non si può certo definire una sorpresa il fatto che le persone cerchino di migliorare le loro condizioni di vita, sia che scappino dalla guerra sia che scappino dalla fame.

Certo in questo preciso periodo storico si sono definite particolari condizioni che hanno messo in moto questi spostamenti in massa. Sicuramente l'ISIS e in generale l'espansione dell'estremismo islamico e delle guerre in Siria e in altri Stati africani.



Gli odierni stati Europei hanno dei problemi oggettivi a riceve queste moltitudini. Il sistema del welfare ha dei limiti ben definiti. Il punto fondamentale è trovare un sistema di organizzazione per ricevere, identificare e integrare milioni di persone.

Ci sono però delle azioni importanti che gli Stati possono mettere in atto per far si che l'immigrazione diventi una risorsa più che un problema.

L'Italia in particolare ha bisogno di INVESTIRE su questo fenomeno, attraverso l'insegnamento della LINGUA ITALIANA a queste masse di persone.

L'italiano è uno strumento forte e basilare per un'eventuale integrazione di queste persone nel nostro Paese, ma è anche un grande investimento nel caso che i migranti transitino solo in Italia per arrivare poi in altri paesi dove potrebbero comunque rappresentare una "testa di ponte" per il commercio dei nostri prodotti.

Il tempo necessario per l'identificazione dei migranti deve essere certamente ridotto. Ma durante questo periodo dobbiamo riuscire a insegnare l'italiano per investire sul loro e sul nostro futuro.

Oggi la migrazione è un fenomeno epocale che spaventa e fa tremare l'organizzazione di tutti gli stati. Ma tra dieci anni vedremo chi è riuscito a valorizzare e a non farsi fagocitare da questo esodo facendo della vera politica. L'istruzione e l'insegnamento di una lingua e della sua cultura sono un'arma pacifica ma molto potente per non far morire una Nazione con i suoi valori.

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