Nel mondo di oggi molti comportamenti devianti portano il segno di una mancata educazione alla sconfitta.
Soprattutto i giovani hanno perso l’abitudine di confrontarsi con il fallimento e assorbirne le conseguenze.
I genitori cercano di proteggere i propri figli da ogni possibile rischio di delusione, continuamente protetti da ogni frustrazione.
Ci vuole invece una nuova rivoluzione culturale.
Bisogna smetterla di evitare il confronto e la competizione. Confrontarsi con le sconfitte ed utilizzarle per costruire il Sé. Solo così ogni individuo può imparare a ripartire scoprendo all’interno di sé la forza per reagire e trovare la sua strada.
Lo sport insegna questa cultura, speriamo che anche la scuola e le famiglie inizino a diffonderla.
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