« Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.»

(Il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani. 10 dicembre 1948)

venerdì 21 marzo 2008

PRECARI E SCHIAVI "COOPERATIVI"

Il dibattito sulla precarietà prende sempre più spazio nell'agenda politica. Si fa un gran parlare, giustamente, dei call center e dei contratti a tempo determinato.
Non si sente mai parlare, o se ne parla poco, dei dipendenti delle cooperative.
Per essere preciso, sono CONTRATTI REGOLARI A TEMPO INDETERMINATO!
Quindi sembrerebbero dei privilegiati, ma a ben guardare forse non è proprio così.

Iniziamo col dire che, soprattutto le coopertaive sociali, svolgono un ruolo primario in quei servizi che dovrebbero essere gestiti dallo stato ed invece vengono "scaricati" a soggetti privati seppur non a scopo di lucro.
Gli stipendi di questi lavoratori si aggirano, nei casi più fortunati intorno ai 900 euro mensili. Molto più dei precari del call center direte voi! Certo ma bisogna considerare il tipo di lavoro che viene loro richiesto:
Lavorare a contatto con soggetti diversamente abili, provvedere ai loro "bisogni" e sopportare le eventuali percosse non mi sembra paragonabile, con tutto il rispetto, a rispondere al telefono.
Il problema è che lo stato cerca di disfarsi dei servizi che difficilmente riuscirebbe a gestire attraverso il personale pubblico. Questo può anche essere economicamente comprensibile ma non può essere fatto pesare sulle spalle dei dipendenti delle coperative.
Inoltre gli appalti che danno il via a questi servizi sono quasi sempre giocati al ribasso economico povocando un progressivo peggioramento sia dei servizi offerti dalle cooperative che del trattamento dei dipendenti.
Eppure nessuno ne parla, intere famiglie dipendono dal lavoro in queste cooperative ma non si vedono cortei per le strade o blocchi alla circolazione per evidenziare questi temi.
I sindacati preferiscono occuparsi dei volenterosi dipendenti pubblici, che ultimamente ci tengono a scendere in piazza per sottolineare che i fannulloni NON SONO IN MEZZO A LORO ma sono altri (???...).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo! prorpio i dipendenti pubblici si lamentano, sempre a chiedere aumenti e a non fare un tubo.
ciao
chicco

Anonimo ha detto...

Mentre i nostri politici parlano e si scornano le strutture sociali in Italia le portano avanti il volontariato e le cooperative.
LUIGI

Giacomo Di Stefano / Frank Lopez ha detto...

Ichino, insinne professore universitario denunciò l'inefficineza della pubblica amministazione e fu sommerso di critiche e improperi.
Per quanto concerne il precariato si dovrebbero attuare riforme simili a quelle che vengono approvate nei paesi Scandinavi:
Intere finanziarie destinate al futuro dei giovani nel mondo del lavoro, alla loro stabilizzazione ed infine a garantire un sistema pensionistico decente.
Purtroppo la sensazione è che queste proposte e idee rimangano tali.

abbassogrillo.blogspot.com